venerdì 24 maggio 2019

INTERVISTA ALLA RAM FILM

Intervista a  Gabriel Carlevale della Ram Film 

Gabriel tu hai una laurea in Cinema, all’Università degli Studi di Roma Tre, e il diploma in Regia all’Accademia del Cinema Renoir. Quali sono state le tue prime esperienze lavorative dopo gli studi? 


Non considerando i lavori giovanili, la mia prima esperienza mi ha visto impegnato come tecnico del suono per un cortometraggio diretto dal regista Antonio Di Trapani e prodotto dal CPA di Roma Tre. Successivamente, a parte i miei corti, ho collaborato come assistente di produzione per un film che uscirà sul finire dell’estate e, ancora oggi, collaboro con la casa di produzione Palomar Spa.

Quale è stato il primo cortometraggio che hai diretto? Come è nato e chi ha collaborato insieme a te? 

La mia “opera prima” si chiama Bluebird, un cortometraggio che ho diretto ormai 2 anni fa. La genesi del progetto è assai interessante, cercherò di fare un sunto: con Claudio Fontani, mio collaboratore principale (senza il nostro sodalizio non sarebbe nato alcun progetto), pensammo a questa storia nei primi mesi del 2016, realizzando la sceneggiatura per un lungometraggio. Provammo a realizzarlo, ma viste le difficoltà abdicammo dopo qualche mese. Siccome continuavamo a credere in quella sceneggiatura, decidemmo di trasformare il progetto in un cortometraggio, ispirandoci ai tanti film meta-cinematografici. Un film nel film praticamente. Oltre Claudio, fondamentale per noi è stata la collaborazione con Federico Recine (montatore e figura principale di riferimento) e Riccardo Cacciarella, compositore delle musiche, oltre naturalmente al cast degli attori. Nonostante tutto, alla fine possiamo dirci abbastanza soddisfatti del risultato.

Come funziona il processo di realizzazione di un progetto? 
Potresti sintetizzarlo per noi in alcuni sintetici step? 

Non è facile, questo lo premetto. Prima di tutto, penso ci voglia un’idea forte, che piano piano inizia sempre più ad avere una sua completezza. Superato questa passaggio (che in realtà è in continua mutazione), è fondamentale trovare dei collaboratori che non solo condividano le tue idee, ma siano pronti ad averne altre funzionali al progetto. Al di là degli aspetti tecnici (che cambiano ad ogni progetto), credo che una delle fasi principali sia la scelta degli attori: penso, e continuo a pensare, che la cosa più importante sia capire se quell’attore/attrice sia giusto/a per il ruolo, superando (almeno per il momento), le sue capacità, che ovviamente restano fondamentali. In ultimo dico la ricerca dei finanziamenti ma, avendo sempre contato su una produzione personale, non posso dire molto. 

Quali sono i lavori da cui trai ispirazione? 

Diciamo che le suggestioni sono molto importanti, e spaziano dai registi o film che si ammirano, alla musica, alle influenze letterarie. E per ultimo, non in termine d’importanza, la vita di tutti i giorni che, parere personali, continua ad essere il bacino più grande da cui trarre le storie.

Nel dicembre 2018 hai fondato la “Ram Film”, una casa di produzione co-gestita insieme a Claudio Fontani. Di cosa vi occupate? 

Abbiamo deciso di creare questa società per poter dare una “produzione” ai nostri cortometraggi. Insieme a Claudio, pensammo che fosse giusto riunire e dare un’impostazione sempre più professionale ai nostri lavori, anche per presentarli in eventi futuri. A questo, si è aggiunta la creazione di un canale Youtube e una pagina facebook, dove i nostri lavori trovano spazio. Nelle ultime settimane, oltre a seguire le nostre produzioni, ci stiamo affacciano al mercato per produrre lavori di altri registi o per band che hanno intenzione di creare videoclip per i loro brani.

Tra i vari spazi ed eventi per valorizzare e dar luce al Cinema esordiente e/o indipendente, quali preferite e a quali ambite? 

Quella del cinema indipendente è una “battaglia” a cui teniamo molto, in quanto pensiamo convintamente che l’Italia di questi anni abbia tanti giovani di talento pronti a farsi valere, serve giusto l’occasione giusta. Da qualche anno, curiamo la realizzazione di una rassegna cinematografica nel nostro paese, atto a promuovere il cinema non solo come arte d’intrattenimento ma mezzo principale di indagine sociale della vita quotidiana. Oltre questo, abbiamo in cantiere l’idea di realizzare un festival di cortometraggi, ma per il momento siamo ancora nella fase embrionale del progetto. Speriamo di darvi presto belle notizie in merito.

Attualmente a cosa stai lavorando? E quali sono i tuoi progetti futuri? 

In questo momento il nostro lavoro è concentrato sulla realizzazione di una serie tratta dalla sceneggiatura del primo cortometraggio: sul nostro canale youtube sono già stati pubblicati i primi tre episodi, e attualmente sono in lavorazione i successivi, per un totale di 8. Teniamo molto a questo progetto perché nasce con un’idea secondo me interessante, quella di proporre agli spettatori gli episodi senza seguire la consequenzialità dei fatti narrati, ma permettendo a questi di realizzare il proprio percorso all’interno della storia. Nel mentre, abbiamo già un progetto ambizioso nel cassetto, quello di realizzare un medio-metraggio a tinte noir/thriller. Lo scoglio più importante, come sempre accade, è trovare un budget di partenza, ma siamo sicuri che in tempi brevi riusciremo anche ad ovviare questa mancanza. Per fortuna, abbiamo già trovato il cast attoriale, e questa è senza dubbio una grande notizia. Quello che ci auguriamo, è iniziare il prima possibile questo nuovo progetto.


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Intervista curata da Giulio Muto e Silvia Sanna