domenica 28 giugno 2020

INTERVISTA A GIOVANNI SCALINGI (ATTORE)

INTERVISTA A GIOVANNI SCALINGI (ATTORE e non solo)

Giovanni Scalingi, hai ricoperto e ricopri vari ruoli nelle arti dello spettacolo. Da attore ad aiuto-regista, da tecnico audio a sceneggiatore. 
Quale ruolo ti rappresenta di più?

Ancora dobbiamo iniziare e già mi metti in difficoltà (ride).
Parto con il dire che ho lavorato e lavoro come Aiuto regista, tecnico luci ecc., perché il mio obiettivo a breve termine era proprio riuscire, un giorno, a dirigere un corto.
Con la recitazione ho accumulato anni di esperienza ma per mia indole, quando devo interpretare un personaggio, tengo conto di tante influenze, a volte troppe, e con il mio maestro andiamo poi ad asciugare il tutto.
Con la Regia è diverso perché, al contrario della recitazione, avere conoscenze di base di tutti i diversi settori del cinema e avere diverse influenze mi ha invece aiutato a dirigere bene.
Gli Ultimi 6 Minuti inizia con un linguaggio da videoclip musicale per poi passare ad un’ambientazione onirica che si trasforma mano a mano in mistero/giallo, il tutto con un sottotesto ambientalista.
Poi ci sta che, essendo il primo corto, il risultato non è da 10 e lode ma di tempo per imparare ne ho/abbiamo eccome.
È un ruolo nel quale mi rivedrò sempre più in futuro, ma al momento rimango un Attore, con delle competenze di regia.


Dal punto di vista di attore e regista, quali differenze e quali similarità hai trovato tra teatro e, in generale, l’ambito dell’audio-visivo (film, tv e corti)?

Ad oggi, in Italia, l'attore non è mai solo un Attore. Ho conosciuto attori, ben più grandi di me, diplomati in accademie prestigiose ma costretti a lavorare anche come Tecnici audio/video, scenografi.
"I tecnici li pagano subito, gli attori no" (cit.)
Inoltre in passato la distinzione tra cinema e teatro era molto più netta di quanto non sia oggi.
Le due arti si avvicinano sempre più, infatti nella maggior parte degli spettacoli odierni noterai una recitazione quasi cinematografica da parte degli attori.
È difficile vivere di arte, ma pur di viverci è meglio saper fare un po’ di tutto, non si sa mai.

Il cortometraggio “Gli ultimi 6 minuti” tratta il tema dell’ambiente, mescolando dramma e fantastico. Come nasce l’idea di questo corto?

Il concept è di Francesco Grilli, mio amico prima che collaboratore, e inizialmente era molto diverso da quello uscito su schermo.
Era da un po’ che volevamo collaborare e quando propose l'idea alla troupe eravamo entusiasti.
Ci siamo detti "Possiamo farlo!" ma, nel momento in cui abbiamo iniziato a girare le prime scene, si è abbassata la marea, è arrivato il maltempo e la spiaggia brulicava di rifiuti e rocce così abbiamo dovuto cambiare un po’ di cose, ma tutto sommato la fortuna è stata dalla nostra parte! 

Ci descrivi brevemente il processo di realizzazione del suddetto cortometraggio? Organizzazione, soggetti coinvolti, risorse, tempistiche.

Sicuramente è partito tutto dopo che ho comprato la mia Canon, una 80D.
Ci conoscevamo già tutti, così un giorno ci siamo riuniti, abbiamo messo a disposizione un piccolo budget e Francesco, lo sceneggiatore, ha scritto la storia e ce l'ha presentata.
Non nascondo che il progetto era un mio personale desiderio già da qualche mese, e stavo aspettando l'occasione per mettermi in gioco come regista.
Tutti eravamo indispensabili perché sapevamo fare più cose, ma al contempo tutto confluiva nel "Fare Cinema" così abbiamo preparato il piano di lavorazione, il set, le attrezzature e il gioco era fatto.
Stavamo girando il nostro primo corto! E per quanto fosse un piccolo progetto, ancora oggi mi emoziono ripensandoci.

In che tipo di manifestazioni hai trovato maggiore possibilità di espressione e riscontro per i tuoi lavori nell’ambito dei cortometraggi?


"È difficile inquadrare in un genere questo corto" devono aver pensato i giudici di vari festival.
Non nascondo che mentre eravamo in fase di riprese non ci aspettavamo chissà quali riconoscimenti, e invece poi è risultato essere in concorso a molte più competizioni di quello che pensavamo.
Nella maggior parte siamo arrivati nella rosa dei finalisti, vincendone solo alcuni.
Ora stiamo lavorando su qualcosa di molto meno impegnato ma con mezzi tecnici e artistici di gran lunga migliori.
Questo era ed è stato un esperimento, ma con il prossimo faremo breccia in questi giudici dal cuore di pietra!

Ci racconti i tuoi progetti futuri?

Nonostante il periodo non bellissimo per il nostro settore, io e Francesco (che proprio in questo periodo sta seguendo un corso di Screenwriting all’università) siamo in piena produzione per il prossimo corto, un progetto molto più impegnativo del precedente, che probabilmente gireremo tra luglio e agosto.
Stavolta avremo anche un compositore, un tecnico audio e un cast composto da 3 protagonisti, ma forse sto parlando troppo (ride).
Ognuno di noi 5 ha poi anche altri progetti attivi, bandi regionali, concerti, spettacoli teatrali ecc
Io personalmente sto terminando il secondo anno di Università e sto lavorando molto come fotografo e Videomaker.
Poi da Settembre, Covid permettendo, sarò in scena prima a Napoli e poi a Roma come co-protagonista in 2 spettacoli. 
Speriamo bene 🤙

Gli ultimi 6 minuti Instagram




Intervista curata da Giulio Muto