sabato 31 agosto 2019

INTERVISTA ALLA UNDERGROUND CULT PRODUCTION

Intervista alla Underground Cult Production

Che cos’è l’Underground Cult Production? Associazione; Casa di produzione; Collettivo di persone che si alternano nel realizzare progetti. Quale definizione si avvicina di più a voi?

Underground Cult Production è un collettivo di amici appassionati di cinema che, con budget sotto lo zero, tentano di realizzare cortometraggi. Non siamo professionisti, un’associazione, attività commerciale o casa di produzione, siamo semplicemente amanti del cinema e della cultura (letteratura, fumetti, manga, videogiochi, pittura, musica, etc.). 
Al momento è solamente una valvola di sfogo per la nostra creatività, ma stiamo lavorando perché un giorno possa diventare un’occupazione che possa fruttarci un guadagno facendo quello che ci piace: creare. 


Come è iniziata questa vostra avventura?

L’avventura ha avuto una brevissima fase embrionale nel “lontano” 2014 quando io, Alessio Balbi, ero ancora uno sbarbatello amante del cinema. Per ammazzare la noia e non studiare matematica creai un canale YouTube col nome Underground Cult Production dove recensivo film casuali, con poche competenze rispetto alle attuali e con qualità audio/video pessima. Dopo pochi mesi mi sono stancato ed ho chiuso baracca e burattini, ho iniziato a vedere centinaia di film e leggere libri sul cinema. L’idea è riemersa durante il primo anno di università al DAMS di Bologna dove ho trovato altri amici e appassionati con cui ho girato il mio primo cortometraggio “La Zanzara” (2018). 
Di lì in poi abbiamo deciso di dare un taglio più serio alla cosa e ci siamo buttati sui social e la creazione di altri corti. I membri tutt’ora attivi sono: Francesco Marchi (gestore pagina Fb e sceneggiatore), Alessandro Diambra (montatore e gestore di Instagram), Carlo Gnutti (come piace definirsi lui stesso uomo tutto fare) e io (sceneggiatore, regia e gestore del canale YouTube). Ma nel nostro breve percorso non posso non ringraziare chi ci ha sempre dato una mano e supportato quando avevamo bisogno: Giulia Campolongo (montatrice, DOP e operatrice), Luciano Cardinale (attore), Anna Uccelli (DOP, operatrice e attrice), Maria Chiara (traduttrice e colei che mi sopporta), Nicolò Belloni (attore), Massimiliano Marciasini (musiche). Rileggendo questa lista di nomi sono contento di essere riuscito a convincere così tante persone senza compenso! 

A quali generi cinematografici vi sentite più affini?

Siamo tutti divoratori onnivori di film ma se ne dovessi scegliere uno in particolare sarebbe senz’altro l’horror. Ci pare il genere che può essere sfruttato meglio per rappresentare le nostre ansie e paure, oltre che un ottimo modo per creare metafore politiche e sociali attuali in modo velato senza appesantire e rendere retorico il nostro lavoro come nei film di Fulci, Bava, Carpenter o Cronenberg per citare alcuni dei nostri fari guida. 

Qualcosa di nuovo in cui vorreste cimentarvi? Nuovo in termini di genere, di prodotto, di
organizzazione, etc.

A noi piacerebbe molto poter girare videoclip perché ci sembra un buon modo per sperimentare e allo stesso tempo metterci alla prova in un mondo nuovo che usa codici simili ma allo stesso tempo diversissimi dal cinema. Per quanto riguarda l’organizzazione vera e propria del collettivo sarebbe bello poter creare qualcosa con un budget dato da terze parti o comunque un lavoro retribuito che ci faccia respirare l’ambiente del professionismo. Come generi invece vorremmo buttarci sul fantascientifico, fantastico, noir e thriller. 

I vostri progetti da dove nascono? Sviluppate idee e concept provenienti da fonti esterne al vostro
gruppo?

I nostri progetti nascono essenzialmente per caso, da idee che ci vengono in mente in qualsiasi momento del giorno e che prontamente comunichiamo uno all’altro per sapere se è una buona idea che si può sviluppare oppure una grandissima cazzata. Ma certamente molte sono le fonti esterne. Si tratta per lo più di film, videogiochi, libri o fumetti dal quale uno di noi ci vede un dettaglio che può essere estrapolato e ampliato creando una storia a sé stante che può essere filmata coi nostri mezzi. Una volta sviluppata l’idea e scritta la sceneggiatura ci vediamo per discuterne cercando di trovare nuovi punti di svolta nella trama o soluzioni tecniche da provare. 

Come sostentate la vostra attività?

Fondamentalmente viene finanziato da noi stessi. Fondamentalmente siamo tutti studenti che non dispongono di entrate sicure per cui cerchiamo di mantenere i budget del film a livello zero ricoprendo più ruoli e facendoci prestare l’attrezzatura da chi la possiede. Anche per questo cerchiamo di creare storie di semplice fattura ma con un idea di base interessante e una messa in scena che si basa più sull’atmosfera e i dialoghi e non sull’opulenza visiva. 

Programmi per il futuro?

Per il futuro abbiamo molti progetti che bollono in pentola. Abbiamo per le mani due sceneggiature: una scritta da Francesco tratta da un famoso videogioco da cui abbiamo estrapolato una tematica profonda ed inquietante che si adatta perfettamente al nostro stile; l’altra invece tratta una storia distopica e fantapolitica ambientata in un futuro totalitario. In più abbiamo già girato alcune parti di un cortometraggio che mischia Alice nel Paese delle meraviglie con il noir, drug movies e sfumature di cinema LGBT, ma non sappiamo quando effettivamente sarà finito. In più il nostro Carlo si è gettato in un progetto che mischia thriller e horror e che ha come tematica di base il blocco creativo dell’artista, oltre che la scrittura di un cortometraggio post apocalittico. Detto ciò non escludo che a settembre non sia pronto un piccolo cortometraggio da caricare sul canale, ma non voglio svelare nulla. Grazie mille per lo spazio che ci avete concesso.