mercoledì 3 luglio 2019

INTERVISTA ALLA DEEP MIND FILM FACTORY

Intervista a Luca Bertossi della Deep Mind Film Factory



Quando e come nasce la Deep Mind Film Factory?


La Deep Mind Film Factory nasce nel 2017 come un gruppo di appassionati e professionisti del cinema friulano ed ufficialmente nel gennaio 2019 come produzione cinematografica indipendente.
Collaboriamo con diversi artisti e tecnici del settore in Friuli Venezia Giulia, tra cui sceneggiatori, musicisti, cantanti, operatori e registi.


Qual è stato il primo lavoro che avete realizzato? Raccontaci del processo organizzativo/creativo...

Il primo corto realizzato a nome della Deep Mind è stato “Io Non Le Credo”, perché “6 Giorni” e “Il Dono” sono stati realizzati sotto il nome “D&L Movies”, che era il primo gruppo di lavoro, con il quale è nata la passione. Il cortometraggio è stato interamente autoprodotto e girato in un weekend. L’idea mi è venuta in mente alle 2 di notte mentre non riuscivo a dormire, e l'ho scritta verso le 3... strano per un horror!

Per il cortometraggio “Io non le credo” quali sono state le fonti di ispirazione e le scelte stilistiche adottate?

Le fonti di ispirazione sono state i film di James Wan (The Conjuring e Insidious). Un piccolo retroscena, prima di realizzare il film, mi sono rivisto tutti i suoi horror. Abbiamo puntato sulla tensione creata all'interno della scena e sull'atmosfera, utilizzando la macchina del fumo e un carrello cinematografico di 6 metri, per creare movimenti di macchina inquietanti e suggestivi. In particolare la scena con la quale viene presentata la suora demone (il trucco a cura di Ugo Puglisi vuole essere un tributo a Valak) l’ho pensata per giorni prima di realizzarla e mi sono ispirato alla scena di The Conjuring 2, quando il bambino va a dormire, il trenino esce dalla capanna dal corridoio e la telecamera si sposta da destra a sinistra per seguire il movimento.
Un altro film dal quale abbiamo preso ispirazione è sicuramente L’Esorcista, con la scena della grata.

Il genere Horror è stato indagato e rivisitato in modi molteplici. Secondo voi quanto c’è ancora da esplorare?

Secondo me la maggior parte delle idee sono state realizzate, ma la bravura sta nel “come” vengono mostrate/narrate le storie. Personalmente sono affascinato dagli horror d’autore, perché penso che possano toccare tematiche delicate e forti, in modo originale.

Ci racconti un aneddoto riguardante un vostro lavoro?

Di episodi simpatici di vita da set da raccontare ce ne sarebbero molti. Tra tutti ne scelgo uno: per il nostro corto a tematica sociale "la Confessione" (l'unico ancora inedito, perché gli altri sono visionabili sul canale YouTube "Deep Mind Film Factory") abbiamo avuto a disposizione la splendida chiesa del Beato Odorico di Pordenone. Per le riprese il set era chiuso al pubblico. Ma una vecchietta a bordo di una graziella bussava alla porta ogni tot: era abituata ad attraversare la chiesa come scorciatoia per raggiungere la sua usuale destinazione. L'abbiamo lasciata passare all'andata e al ritorno interrompendo le riprese: una situazione kafkiana...

Ricevete mai offerte di collaborazioni o soggetti da parte di Terzi? Quali sono le caratteristiche che essi dovrebbero avere per renderli interessanti ai vostri occhi?

Ogni tanto riceviamo offerte, sì. Secondo me è molto importante il modo con cui viene presentato il progetto, che sia in maniera professionale o informale.

Che cosa avete in preparazione per il futuro?


Per il futuro abbiamo in programmazione diversi cortometraggi horror, ma l’obbiettivo è quello di realizzare il nostro primo lungometraggio.





Intervista curata da Silvia Sanna e Giulio Muto